Frattoli è una frazione del comune di Crognaleto.
Esso è noto perché ha dato i natali a una generazione incredibile di artisti scalpellini, la famiglia Zilli.
Il capostipite giunse dalle rive del lago di Campotosto, ebbe due figli, Emanuele che emigrò in America, e Amedeo, sorta di armadio tanto era alto e robusto che ebbe sette maschi e cinque femmine.
Il paese di Frattoli è balcone privilegiato sul Gran Sasso, e su immensi castagneti secolari, in alcuni casi così fitti che al sottobosco arriva pochissima luce.
Nei dintorni ci sono percorsi costellati di vecchie carbonaie, antichi casali isolati.
Il centro del paese ha le abitazioni disposte ai lati della strada principale, in gran parte ristrutturate con un carattere moderno che ha di fatto limitato le tracce delle tipiche costruzioni cinquecentesche di montagna.
Resistono negli edifici più vetusti alcune epigrafi sugli architravi delle porte che testimoniano date e notizie su antiche famiglie locali.
A pettine, si dipanano viottoli che denotano bellezza e tranquillità dell'ambiente naturale e, in sintonia con esse, gli elementi architettonici tipici di una tradizione rurale e contadina.
Ma c’è una particolarità che vale il viaggio per arrivare fin quassù oltre alla bellezza del panorama: è che sembrano esserci più chiese che case.
Esistono tuttora la chiesa madre di S. Giovanni Battista, la chiesa di S. Antonio, quella della Madonna del Carmine e la Madonna del Soccorso che oggi quasi non esiste più.
Anni fa c’era anche il tempio di Santa Margherita poi distrutto.
In più, una serie di edicole votive poste ai margini del centro abitato, di cui non si conservano che poche tracce.
La chiesa madre di San Giovanni Battista ha un portico del seicento in pietra che ha qualcosa di surreale.
All’interno il visitatore trova un ambiente armonioso in stile barocco, mitigato dalla tradizione locale, in una interessante commistione di stili.
Fanno bella mostra un pulpito in legno scolpito di pregevole fattura, un confessionale che, a ragione, si può definire capolavoro di ebanisteria artistica e una credenza in legno d’abete.
Il crocifisso ligneo dell’altare denota il gusto delle popolazioni dei monti della Laga, con quelle dorature e stucchi che spesso si incontrano nei paesi di Cesacastina, Cervaro, Tottea, Cortino.
Le riprese sono state effettuate il 25 maggio 2013 al seguito di una scolaresca di Teramo in visita a Crognaleto, Frattoli e Cesacastina.
Il commento audio inziale è di Sergio Scacchia che ha posto delle domande allo scalpellino Zilli..
La descrizione della chiesa di San Giovanni Battista è effettuata da Adriano Marini.
Esso è noto perché ha dato i natali a una generazione incredibile di artisti scalpellini, la famiglia Zilli.
Il capostipite giunse dalle rive del lago di Campotosto, ebbe due figli, Emanuele che emigrò in America, e Amedeo, sorta di armadio tanto era alto e robusto che ebbe sette maschi e cinque femmine.
Il paese di Frattoli è balcone privilegiato sul Gran Sasso, e su immensi castagneti secolari, in alcuni casi così fitti che al sottobosco arriva pochissima luce.
Nei dintorni ci sono percorsi costellati di vecchie carbonaie, antichi casali isolati.
Il centro del paese ha le abitazioni disposte ai lati della strada principale, in gran parte ristrutturate con un carattere moderno che ha di fatto limitato le tracce delle tipiche costruzioni cinquecentesche di montagna.
Resistono negli edifici più vetusti alcune epigrafi sugli architravi delle porte che testimoniano date e notizie su antiche famiglie locali.
A pettine, si dipanano viottoli che denotano bellezza e tranquillità dell'ambiente naturale e, in sintonia con esse, gli elementi architettonici tipici di una tradizione rurale e contadina.
Ma c’è una particolarità che vale il viaggio per arrivare fin quassù oltre alla bellezza del panorama: è che sembrano esserci più chiese che case.
Esistono tuttora la chiesa madre di S. Giovanni Battista, la chiesa di S. Antonio, quella della Madonna del Carmine e la Madonna del Soccorso che oggi quasi non esiste più.
Anni fa c’era anche il tempio di Santa Margherita poi distrutto.
In più, una serie di edicole votive poste ai margini del centro abitato, di cui non si conservano che poche tracce.
La chiesa madre di San Giovanni Battista ha un portico del seicento in pietra che ha qualcosa di surreale.
All’interno il visitatore trova un ambiente armonioso in stile barocco, mitigato dalla tradizione locale, in una interessante commistione di stili.
Fanno bella mostra un pulpito in legno scolpito di pregevole fattura, un confessionale che, a ragione, si può definire capolavoro di ebanisteria artistica e una credenza in legno d’abete.
Il crocifisso ligneo dell’altare denota il gusto delle popolazioni dei monti della Laga, con quelle dorature e stucchi che spesso si incontrano nei paesi di Cesacastina, Cervaro, Tottea, Cortino.
Le riprese sono state effettuate il 25 maggio 2013 al seguito di una scolaresca di Teramo in visita a Crognaleto, Frattoli e Cesacastina.
Il commento audio inziale è di Sergio Scacchia che ha posto delle domande allo scalpellino Zilli..
La descrizione della chiesa di San Giovanni Battista è effettuata da Adriano Marini.
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